Terremoti, scala Richter e scala Mercalli Onde sismiche Placche e faglie Sismografi, sismogrammi e drum Pericolosità sismica Video didattici |
IW3SGT home page: www.iw3sgt.it |
Terremoti, scala Richter e scala Mercalli |
I
terremoti sono vibrazioni della crosta
terrestre dovute principalmente al rilascio di energia a
seguito di uno spostamento improvviso di una
massa rocciosa nel sottosuolo. Solitamente
questi fenomeni accadono in zone dove ci sono
delle fratture importanti dette faglie. La
sorgente del sisma viene chiamata
ipocentro
e la sua proiezione verticale
sulla superficie è chiamato
epicentro. I danni maggiori
solitamente si manifestano nell'area
dell'epicentro, gli effetti distruttivi non
dipendono solo dall'intensità della scossa ma
anche dal tipo di terreno. |
ipocentro, epicentro e faglia (diretta) |
La magnitudo dei terremoti
viene misurata con la
scala Richter
e l'intensità con la
scala Mercalli. Nella scala Richter ogni grado indica la corrispondente quantità di energia necessaria, in Joule o di esplosivo TNT equivalente, per produrre lo stesso effetto. Nella scala Mercalli ogni grado è basato sugli effetti sulle persone e sui manufatti. In seguito la scala è stata modificata aggiungendo i valori di accelerazione (PGA) e velocità (PGV) di picco in modo da avere misure più confrontabili nei diversi terremoti. |
scala Richter (fonte Wikipedia) |
scala Mercalli modificata (fonte Wikipedia) |
Onde sismiche |
Le
onde P di compressione o longitudinali, dette
anche primarie perché sono le più veloci, fanno
oscillare le particelle della roccia nel senso
di propagazione e dunque provocano compressioni
e rarefazioni del materiale. Viaggiano, a
seconda del tipo di materia che attraversano,
tra i 4 e gli 8 km/s e sono in grado di
attraversare tutti i tipi di stati della
materia: solido, liquido e gassoso. Sono le
prime ad esser registrate dai sismografi. Le onde S, dette secondarie perché più lente delle P, fanno oscillare le particelle di roccia perpendicolarmente alla direzione di propagazione non provocando variazioni di volume. Viaggiano tra i 2 e i 4 km/s e si propagano solo nei solidi. Le onde superficiali R (Rayleigh) e L (Love) si propagano da una certa distanza dall'epicentro e sono il risultato della combinazione delle onde P e S. Le onde superficiali sono quelle che provocano i maggiori danni. Tutte le onde si attenuano man mano che ci si allontana dall'epicentro. |
tipi di onde sismiche e sismogramma di un terremoto - fonte cultura.biografieonline.it |
la differenza di tempo tra le onde S e le onde P permette di stimare la distanza del terremoto, il rilevamento con almeno tre stazioni permette di individuare la zona del fenomeno fonti digilander.libero.it/ascuoladiscienze e http://pianetascienza.blogspot.it/ |
Placche e faglie |
Le cause che portano alla generazione di un
terremoto sono tipicamente dovute al lento
movimento delle
placche secondo la teoria della
tettonica delle placche. Le placche in
movimento (molto lento) generano pressioni
fortissime e di conseguenza improvvise rotture
nelle faglie che generano i terremoti. Le placche maggiori sono: antartica, sudamericana, africana, indo-australiana, pacifica, nordamericana ed euroasiatica. Le placche minori sono: Nazca, Cocos, caraibica, Scotia, Araba o Arabica, indiana, delle Filippine e Juan de Fuca. |
le placche tettoniche - fonte Wikipedia |
principali faglie nella zona mediterranea - fonte Wikipedia |
rilevamento satellitare dello spostamento del suolo in Italia - fonte UNIFI |
effetti dei movimenti delle placche - fonte Wikipedia |
Le
faglie sono delle fratture nella roccia
causate dal movimento di due masse rocciose.
Questo avviene solo quando la roccia ha un
comportamento fragile, quando si comporta in
modo duttile avviene una
piega. Il movimento è causato
direttamente o indirettamente dal lento
movimento della crosta terrestre. |
tipi di faglie - effetto di una faglia - faglia sul M. Vettore (I) - veduta aerea della famosa faglia di S. Andrea (USA) - fonte Wikipedia e INGV |
effetto di un terremoto su una faglia - fonte Wikipedia |
faglie in Italia (fonte INGV DISS) |
dettaglio delle faglie in Friuli Venezia Giulia (fonte INGV DISS) |
Sismografi e sismogrammi |
Il
sismografo è lo
strumento che viene usato per registrare i
fenomeni sismici. La registrazione viene
chiamata sismogramma ed è la
rappresentazione dell'oscillazione, verticale o
orizzontale, del terreno causata dall'evento
sismico. Possono essere molto semplici come i pendoli con delle masse sospese collegate a sistemi di scrittura su carta o molto sofisticati con accelerometri e geofoni connessi tramite amplificatori e convertitori analogico-digitali a personal computers. A seconda del tipo di sensore e tecnologia possiamo dividere i sismografi in: - corto periodo con la massima sensibilità dai 4 Hz a salire per i piccoli terremoti locali, analisi del sottosuolo e risonanze dei fabbricati; - lungo periodo con la massima sensibilità alle vibrazioni inferiori ad 1 Hz per i terremoti lontani; - larga banda da 0.01 a 10 Hz; - strong-motion per la misura di oscillazioni molto ampie in zona sismica. |
schema di un sismografo a pendolo e un sismografo professionale |
sismografi amatoriali, due kit di Nuova Elettronica (1989-1998) e il Volksmeter II della RLL INstruments |
sismogramma sui 3 assi (Est-Ovest, Sud-Nord e verticale, fonte Wikipedia) |
sismogrammi con epicentro locale, vicino e lontano |
evento sismico registrato con due sismografi diversi, broadband e a corto periodo |
cause dell'amplificazione del movimento |
differenze tra vari tipi sismografi (fonte http://eqseis.geosc.psu.edu/) |
drum di una stazione professionale (sensore a lungo periodo, fonte OGS) |
drum di una stazione amatoriale (serie di scosse del 30/10/2016 con geofono 4.5Hz, ADC 24bit e software Dolquake) |
sensore broadband (0,2-50Hz) professionale della Lennatz electronic GmbH |
geofono Senhe 4.5Hz (Thereminostore) e schema di funzionamento |
risposta in frequenza di due geofoni con frequenze di risonanza di 4,5Hz e di 10Hz (fonte Geospace) |
|
accelerometri ed esempio di risposta in frequenza |
Pericolosità sismica |
Il pericolo sismico è lo studio della
previsione di un fenomeno sismico di una certa
entità in una determinata zona. L'INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nel 2004 ha pubblicato una mappa della pericolosità sismica di tutto il territorio nazionale. |
mappa di pericolosità sismica dell'Italia e dettaglio della Regione Friuli Venezia Giulia (fonte INGV) |
mappa (click per risoluzione maggiore) dell'Italia con 30 anni di terremoti (1985-2014, fonte INGV) |
Video didattici interessanti (fonte https://www.iris.edu) |
Movimento delle Placche Sismogramma con un sensore Sismogramma con tre sensori Terremoto registrato da quattro stazioni Intensità del terremoto Risonanza dei fabbricati Amplificazione delle onde sismiche e liquefazione del terreno Meccanismo focale |
IW3SGT home page: www.iw3sgt.it |